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Si è appena conclusa la prima edizione di Short Out Festival dal titolo Il margine al centro.
Nella splendida cornice del cortile nobile di Villa Litta, il festival ha animato tre calde giornate di luglio tramite la proiezione di interessanti e impegnati cortometraggi, conferenze e talk con alcuni dei registi in gara. I due direttori artistici Odoardo Maggioni e Luca Garavaglia e i direttori tecnici Francesca Veraldi e Roberto Clerici, in compagnia del Sindaco di Lainate Andrea Tagliaferro, alle ore 18 di venerdì 15 luglio hanno dato ufficialmente il via alla prima edizione di Short Out Festival. Nella prima giornata, prima delle proiezioni presso la Sala di Enea e Sala delle Assi è stata inaugurata la mostra fotografica Dal centro ai margini. Riflessioni fotografiche, visitabile per tutta la durata di Short Out.
Il primo “talk short” del festival è stato tenuto dal professore associato di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio del Politecnico di Milano insieme all’architetto e editor-in Chief di Isplora Fiamma Colette Invernizzi dal titolo Linfe Periferiche: Oltrepassare il confine della città.
Il momento più atteso del festival è stato sicuramente l’inizio delle proiezioni in gara nel grandioso Teatro Naturale della villa.
Il primo film a esordire è stato l’argentino Paraclete di Matias Maumus: prima di lasciar assaporare il corto al pubblico, Matias ha espresso la propria emozione nell’essere presente al festival e felicità che le persone lo potessero guardare.
Un esordio che non poteva essere più energico di così dato che il corto ha vinto il premio come “Best International”, giudicato dalla giuria composta dal premio UBU under 35 e performer Claudia Marsicano, dalla giornalista e conduttrice a Radio Popolare Barbara Sorrentini e infine dal regista napoletano Giuseppe Carrieri.
Durante la prima serata erano in gara Linfa vitale di Fausto Franchi, A sabbath on the longest day of the year del regista filippino Edmund Telmo, il cortometraggio Lock Notes di Nicola Schito, il francese A comme azur di Chiara Malta e Sebastien Laundenbach, Tutù di Lorenzo Tiberia e il vincitore “Best film” Warsha di Dania Bdeir.
Al termine delle proiezioni il pubblico ha potuto assistere alle interviste ai registi, curate dal direttore artistico del festival e porre anche delle domande.
Dopo la grande apertura del primo giorno, Short Out ha replicato il successo gli altri due iniziando il secondo giorno sempre con un talk per incontrare Minimal Incipit, un progetto grafico che illustra incipit di romanzi famosi o simboli caratteristici di film o canzoni, e uno intitolato Diritti, arginali: le condizioni delle carceri italiane con l’attore Salvatore Striano, il presidente dell’associazione Amici della Nave Eliana Onofrio e il vicepresidente dell’associazione e giornalista del Corriere della Sera Paolo Foschini. A partire dalle prime ore della serata si è tenuto il solito appuntamento nel Teatro Naturale con le proiezioni in gara del secondo giorno: La Pescatora di Lucia Lorè, il corto greco di Manolis Mavris intitolato Brutalia, days of labor, il film che ha vinto la menzione della giuria Destinata coniugi lo giglio di Nicola Posatore, l’italiano Mappatura.
Ovvero: la città come tassonomia musealizzata degli umani disinganni di Niccolò Buttigliero, il corto spagnolo che ha conquistato il cuore degli spettatori vincendo il premio del pubblico La Banyera di Sergi Marti, A fairy tale della belga Zoè Arene e Sbagliando s’inventa di Alice Sagrati. Il terzo e ultimo giorno si è aperto con la lettura-spettacolo Teuta il pirata del Po e la dolorosa storia di come si diventa delinquenti a cura di Informale Ippolito, Enrico Bollini e Giacomo Tamburini e il talk short Ai Margini dell’inquadratura con il docente e filmaker Giovanni Colvini e con la regista e filmaker Valeria Malcotti.
A seguire ci sono state le proiezioni dello pseudo documentario Lo chiamavano Cargo di Marco Signoretti, il quale in un secondo momento, durante l’incontro con i registi, ha raccontato che è stato un lavoro lungo la ricerca di tutte le informazioni all’archivio storico, del corto cinese di Zou Jhing dal titolo Lili alone, il cortometraggio siciliano Buon compleanno Noemi della giovanissima Angela Bevilacqua che si è fermata con il direttore del festival Luca Garavaglia per parlare del messaggio potente femminista che ha voluto trasmettere, l’unico corto animato intitolato Maestrale di Nico Bonomolo, il rivelatore di cosa potrebbe accadere durante le riprese di un film Action di Benoit Monney, e il comico Don Vs Lighting dell’inglese Big Red Button.